LEFT IN RUINS: Intervista sul nuovo disco in arrivo – [italian only]

Pochi giorni fa abbiamo annunciato l’uscita del nuovo disco dei trentini LEFT IN RUINS per Epidemic Records, Per Koro Records e Ruins Records.

Il nuovo disco “Ghost” è stato anticipato online da un singolo esplicativo del suono che i Left In Ruins propongono in questo nuovo lavoro.

Ma c’è molto di più da scoprire su questo disco, che già si prefigura essere una potenziale chicca per gli appassionati del genere; ed è per questo che abbiamo deciso di scambiare due parole con Olly, cantante della band.

1) “Ghost” è il vostro secondo lavoro ufficiale, dopo un 7″ uscito nel 2011 che è stato parecchio apprezzato. Cosa c’è di uguale e cosa di diverso?

Ciao Gab(bo), grazie di tutto l’aiuto che ci stai dando (ti ricompenserò con un sacco di abbracci, eheh). Allora “Ghost” è il terzo disco dei LIR, il 7″ di cui parli (Breathless Restless Hopeless) è dell’autunno 2012 e nel 2011 avevamo registrato una sorta di demo/ep uscito prima su cd-r (super diy)e poi su tapes. Beh i LIR di “Ghost” sono dei punx che vorrebbero essere nati negli anni ’50 per potersi vivere tutta la storia del rock che conta. Apparte le cazzate, credo che “Ghost” sia il giusto mezzo tra la musica veloce che amiamo tanto e la musica meno veloce che amiamo tanto allo stesso modo. Quindi mid-tempo a manetta, riffoni di chitarra che solo Piff sa creare e suonare, urla e gesti. Suoniamo quello che ci piace e ci piace un sacco.

2) L’attività live dei Left In Ruins è stata parecchio intensa in questi primi anni di vita. Pensate che sia fondamentale suonare il più possibile per farsi conoscere? Cos’altro serve per farsi un nome tra gli appassionati di hardcore punk?

Si in questi ultimi due anni abbiamo suonato parecchio. Ci siamo sbattuti alla grande per poter fare quello che ci piace di più: passare giornate interminabili in van, scaricare, montare, caricare, dormire poche ore, ripartire, ma sopratutto conoscere nuovi amici/che, visitare nuovi luoghi, vivere avventure di ogni tipo, fare grandi party e suonare quei 20 minuti scarsi. Ora rispondo alle tue domande…Suonare in giro è fondamentale per farsi conoscere, ma sopratutto per stare bene mentalmente e vivere una vita che sia una vita. Per farsi un nome o conosci le persone giuste o ti sbatti alla grande (e tu ne sai qualcosa, mio caro Gab). E’ brutto da dire ma anche nel giro hardcore punk conta molto l’immagine, la popolarità dei membri del gruppo, i contatti con la gente che conta e ste minchiate qui. Poi per fortuna anche la qualità della musica e i messaggi che una band porta avanti hanno ancora un peso. In ogni caso lunga vita agli sbattimenti!!

3) Avete mirato sempre più all’estero che all’Italia. Come mai questa scelta? Cosa vorreste trovare in Italia che invece trovate con più facilità all’estero?

Semplice, gente che sia veramente presa bene dalla musica che suoniamo e più in generale gente che supporti la musica.

4) “Ghost”, a detta vostra, parla del crescere in una società di ombre che inseguono falsi sogni. Parla della mancanza di immaginazione e passione, parla della noia, parla della vita”. Come si esprime tutto questo nel disco e come vorreste vedere cambiare questo mondo, magari nel piccolo della comunità hardcore, che a mio avviso non risulta immune a questa apatia generale e grigiore?

Beh “Ghost” parla della noia e della monotonia. Parla di fantasmi che vivono o cercano di vivere le vite di altri. Parla di illusi e illusioni. Parla di indifferenza. Parla della nostra generazione, quella del “non ho bisogno di pensare perchè c’è chi pensa per me, non ho bisogno di fare perchè ci sono altri che fanno per me”. Non so se sia una fase della vita, se sto diventando vecchio o che, ma tutto quello che vedo intorno mi sembra di averlo già visto, quello che sento già sentito. Copia della copia della copia della copia della copia,ecc. E sì, l’hardcore non ne è immune, anzi. Tutti quanti con le stesse scarpe, maglie, toppe, taglio di capelli, piercing e tatuaggi. Stessi suoni, stesse mosse, stessi testi. Sia chiaro la mia è una presa di coscienza, non sono meglio di nessuno e faccio parte di questa routine; ma senza presa di coscienza non può esistere alcun tipo di cambiamento. Non so bene cosa ci sia da cambiare (probabilmente troppo) e quanto sia fattibile cambiare. E sinceramente mi sento impotente di fronte a tutta la tristezza che ci circonda, ma le scelte che facciamo ogni giorno possono regalare qualche sorriso a noi e ad altre persone/animali/esseri viventi. In ogni caso credo che quello che più conta è stare bene con se stessi e fare ciò che ci si sente di fare senza crearsi troppi muri attorno. Quindi scavalcare la noia e vivere.

5) Quali sono le band che più influenzano il suono dei Left In Ruins su questo nuovo disco?

Nirvana. Poi vabbè ognuno si ascolta e si fa influenzare da quello che vuole.

6) Dove sperate che vi accompagnerà questo nuovo disco? Avete dei progetti in cantiere?

Speriamo ci porti in giro a suonare. Nuovi continenti, nuove culture, nuove lingue, ma anche stesso continente, stesse culture, stesse lingue. Vedremo cosa succederà nel 2014. Per ora pensiamo alle date che abbiamo in Novembre/Dicembre (su facebook/blog le trovate).

7) Ora che fate parte della famiglia Epidemic Records, date un vostro parere in poche parole sugli ultimi dischi usciti… con sincerità, non ci saranno rappresaglie!

Painted Wolves – S/T 12″ + Unholy 7″

The Smashrooms – Wildfire LP

Raindance – Sold Souls 7″

Plague Mass – Union Of Egoists – LP

Allora, parlo sempre per me, l’Lp dei Painted Wolves non l’ho ancora ascoltato, ma il 7″ mi piace parecchio. “Wildfire” della tua banda è un salto di qualità rispetto ai vecchi 7″ e mi piace molto la svolta più melodica. “Sold Souls” non me lo ricordo bene, ma i Raindance dal vivo c’hanno un tiro della madonna, anche se sono un po troppo complicati per i miei gusti (gli Outrage mi piacevano di più). Plague Mass spettacolo sia dal vivo che su disco.

8) Il vostro disco nuovo “Ghost” uscirà su vinile. Come si presenterà?

“Ghost” uscirà su vinile 12″ one-sided. I dettagli li scopriremo più avanti

9) Chi volesse farvi suonare in Italia, come può fare per contattarvi?

Chi vuole farci suonare (sia in Italia che all’estero) basta che ci scriva una mail a leftinruinshc@gmail.com, oppure boh ci scriva su facebook, ci telefoni, ci mandi un piccione viaggiatore o un messaggero a cavallo. Vedete voi insomma.

Contatti:

https://www.facebook.com/leftinruins

http://leftinruinspunk.bandcamp.com/

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