Mirco Desolei (Eat You Alive, Double Me, Here And Now! Records) – Intervista: Padova, l’hardcore, il DIY e tanto altro

Non saprei dire da quanti anni conosco Mirco (noto ai più come Mirchetto), so solo che sono parecchi.
Si è sempre sbattutto alla grande e penso che ci sia molto da imparare. Per questo ho deciso di intervistarlo, per vedere cosa avesse da dire sull’hardcore, sulla sua città (Padova), sul DIY, sui suoi progetti (canta negli Eat You Alive e nei Double Me e gestisce Here And Now! Records, organizzando spesso anche bei concerti). Sentiamo cosa ha da dirci.

  • Antisexy, Eat You Alive, Double Me. Here and Now Records. Mille concerti organizzati a Padova e dintorni. Presentarti così è comunque riduttivo. Chi è Mirco Desolei, dentro e fuori l’hardcore?

Ciao Gab! Innanzitutto volevo ringraziarti un sacco per l’intervista. Ammetto che sono stato sorpreso e allo stesso tempo felice della proposta. E’ sempre un buon metodo per fare quattro chiacchiere tra amici!

Per quanto riguarda la domanda è difficile dare un’immagine di se ma proviamoci, cercherò di essere succinto. All’interno dell’hardcore sono semplicemente uno con poche capacità musicali che per forza di cose si è ritrovato a cantare, cercando di proporre, per quanto difficile sia all’interno del genere, dare un’impronta personale ai vari gruppi, fortunatamente ho sempre trovato splendide persone con cui farlo. Per i concerti e l’etichetta è stata quasi una necessità cercare di dare il mio piccolo supporto a gruppi e amici che avevano l’esigenza di suonare e portare avanti messaggi nei quali molte volte mi rispecchio. E’ stato tutto abbastanza naturale.

Al di fuori sono una persona come tante, con i vari problemi che la vita ti mette di fronte, amante della pizza fino all’ossessione, alla ricerca di un lavoro “decente”, poche amicizie ma buone e serate passate a giocare a briscola o risiko hehehe o a leggere quasi tutto quello che mi passa per mano.

  • Cosa ti spinge a continuare ad impegnarti nei mille progetti che porti avanti e a dare il tuo contributo come organizzatore di concerti?

Per quanto riguarda i concerti devo dire che ultimamente ho un po’ ridefinito gli impegni. Dopo un periodo roseo, denso di date e pubblico, ho notato come molti ad un certo punto preferivano stare al bar piuttosto che vedersi band che si smazzano anche centinaia di km per suonare da noi, quindi ho preso una piccola pausa tranne casi eccezionali; diciamo che ero deluso ma sono cose che capitano negli anni. Here And Now! records, Eat You Alive e Double Me (i miei gruppi attivi) mi danno la possibilità di conoscere gente da cui si continua ad imparare e con la quale si possono condividere esperienze. Lo trovo molto più interessante che giocare a calcio o fare le solite chiacchiere da bar, ma ad ognuno il suo. Probabilmente come si parlava con amici poco tempo fa, ci ritroveremo tra 10 anni ancora noi vecchietti a concerti con la distro a vedere i giovani che si spaccano le ossa sotto il palco.

 

  • Quali sono le conquiste che ti hanno dato più soddisfazioni in questi anni? Qualche concerto in particolare? Qualche disco in particolare?

Beh, ammetto che di soddisfazioni me ne sono tolte parecchie. Per quanto riguarda i concerti organizzati, nel caso assieme al mio amico Sonny, penso i due più belli siano stati quelli dei Coke Bust e dei Citizen Patrol / Clearview per l’affluenza, non pensavamo andasse così bene. Comunque qualsiasi concerto è stata un’esperienza positiva.

Parlando dei gruppi, oltre ai concerti in Italia, è stato bellissimo riuscire a fare dei tour all’estero, organizzandoci con le nostre forze, senza essere per forza un gruppo sotto chissà quale etichetta altisonante. E’ stupendo vedere come con un po’ di impegno si riesca ancora ad andare a suonare quasi ovunque senza scendere a compromessi con l’industria discografica.
Dischi? Sono affezionato a tutti quelli che ho fatto uscire per svariati motivi. Gli ultimi due in senso cronologico ora mi stanno ancora dando notevoli soddisfazioni, ovvero Storm{o} e Crop Circles, hanno pubblicato due album semplicemente incredibili, oltre ad essere splendide persone.

  • Cosa c’è di buono e cosa c’è di meno buono a Padova al momento per quanto riguarda l’hardcore? Cosa vorresti vedere crescere e cosa suggeriresti per far sì che ciò avvenga?

Padova è una città molto viva da un certo punto di vista. Nascono (e muoiono purtroppo) molti gruppi in continuazione, molti si inventano spazi dove organizzare concerti come il proprio giardino di casa, seminterrati, bar dei cinesi… La gente è abbastanza amichevole, se può da una mano volentieri, ai concerti in molti casi ci si trova praticamente a casa, c’è sempre qualcuno che viene per farti una battuta o chiederti come vanno le cose. Purtroppo ci sono pochi spazi e puntualmente si devono declinare proposte per concerti vari. Manca anche un ricambio generazionale per quanto riguarda l’organizzazione di serate. Ci sono dei ragazzi che ora si stanno muovendo e spero altri si rimbocchino le maniche. Una cosa che non ho mai capito è come mai se vado a concerti fuori Padova trovo puntualmente dei padovani che pur di vedere qualcosa si fanno ore di strada, ma in molti casi non capita mai il contrario. Non è una critica ma una semplice osservazione. Forse siamo brutti, ma non siamo cattivi, credetemi!!

  • E’ inevitabile ammettere che anche l’hardcore è un genere soggetto alle mode. E’ una cosa del tutto negativa oppure è un dato di fatto del quale prendere atto?

 

Le mode ci sono sempre state e sempre ci saranno. Ho visto gente tatuarsi frasi a caso per poi non vederli più ai concerti ma darsi all’indie. Magari aspettare prima di fare certe stronzate no? Comunque per quanto reputi una cosa totalmente inutile seguire una moda e non cercare di coltivare le proprie passioni, alla fine qualcuno tramite questa si avvicina sinceramente al genere e ai contenuti, in questo caso allora posso anche chiudere un occhio hahahaha

  • A mio avviso in questo momento in particolare, salvo alcune eccezioni, sia in voga un certo tipo di hardcore con poco carattere, poca umanità, ma tanti decibel fini a se stessi. Non intendo dire che per forza di cose l’hardcore debba avere testi politicizzati, anzi, spesso questa radicalità imposta (o forse impostata) si traduce in pochezza di comunicazione e slogan ritriti che entrano in un orecchio ed escono dall’altro. Però qualcosa dopo un concerto deve rimanerti; un disco qualcosa deve darti. O sbaglio? Sono un ingenuo sognatore?

La vedo nello stesso modo in effetti. Purtroppo fa figo dire frasi scontate che ci sorbiamo da decenni. Per quanto siano anche temi importanti a volte vengono svuotati e perdono il senso intrinseco. In molti casi si cerca di essere come gli altri si aspettano dobbiamo essere piuttosto che esprimerci in maniera “sincera”. Internet ha fatto scoprire a molti questa cultura ma l’ha anche denaturalizzata per certi versi. Ben venga la possibilità di far sentire a migliaia di persone il proprio gruppo o di far girare i dischi, ma l’hardcore dovrebbe essere prima di tutto un momento di socialità e scambio di opinioni, un modo per portare avanti idee e concretizzarle. Molti si son dimenticati di questo e l’hardcore come dicevi è diventato uno slogan ma per fortuna c’è chi lo porta avanti ancora con passione ed un certo criterio.

  • Hardcore, politica, DIY. E’ possibile coniugare le tre cose pur mantenendo un livello di qualità dei dischi e dei concerti alto? Oppure la qualità è una prerogativa del mainstream e fare le cose in prima persona, secondo una visione “politica” del proprio coinvolgimento diretto, corrisponde inevitabilmente ad un risultato più approssimativo?

L’hardcore in molti casi è una presa di posizione, di conseguenza è politica. Non credo che le cose si possano scindere. Almeno per quanto mi riguarda. DIY è anch’esso in un certo senso politica, di conseguenza le tre cose vanno a braccetto ed è la forma più genuina possibile per fare le cose.

In molti casi il DIY è stato associato al dover fare le cose fatte male ma non sono d’accordo. Per farti un esempio ora come ora molte persone hanno uno studio di registrazione a casa e possono registrare le band con una qualità superiore a qualche anno fa, ad un prezzo accessibile a tutti senza svenarsi. Quindi no, il mainstream ha molte più possibilità, ma l’underground si può difendere in maniera più che dignitosa.

 

  • Quali sono i dischi usciti in Italia che ti hanno colpito di più recentemente?

Tralasciando le uscite della mia etichetta (sarei ovviamente di parte) e dischi stranieri direi Ghost dei Left In Ruins, dove sono riusciti a fare un disco davvero interessante ma più di tutti sicuramente Un Pezzo Alla Volta dei xPUSx, semplicemente meraviglioso. Dalle scelte stilistiche ai testi. Non cambierei nulla di quello che hanno fatto, non ti stanchi mai di ascoltarlo.

  • Nonostante alcuni pregevoli esempi, In Italia c’è secondo me carenza di etichette che si danno da fare per andare oltre alle coproduzioni da 25 euro, che vedono poi una manciata di dischi dati in mano a chi poi non ha nemmeno l’interesse a promuovere l’uscita o la band e che li scambia per la propria collezione privata o per qualche birretta ai concerti. Here And Now Records nel corso degli anni è invece cresciuta, senza raggiungere dimensioni colossali, ma comunque ritagliandosi il proprio spazio e contribuendo in maniera consistente all’uscita di vari dischi anche di un certo calibro (cita qualche titolo per i nostri lettori e lettrici!). Hai mai pensato di rendere Here And Now Records la parte principale della tua vita?

Purtroppo si, ci sono poche etichette che producono o coproducono in maniera “decente”. Purtroppo qualcuno non ha abbastanza soldi per farlo, non è da far loro una colpa ma sperare piuttosto che negli anni abbiano più possibilità; poi c’è chi lo fa solo per impegnare del tempo. Nell’ultimo caso forse non hanno capito che promuoversi come etichetta DIY non vuol dire fare le cose alla cazzo ma dubito che lo impareranno mai. Ci sono però etichette che spaziano tra i generi che risultano molto interessanti come Gusto Rana, Grindpromotion, Epidemic, Annoying [aggiungo la fondamentale Shove Records, ndEpidemic] per citarne alcune. Certo, se guardiamo ad etichette tedesche per esempio siamo distanti anni luce ma questi si stanno ritagliando un loro spazio più che meritato.
Con Here And Now! ho dato una mano a gruppi come i già citati Crop Circles, Storm{o} ma anche Common Enemy, Fuser, Carlos Dunga, Lyon Estates, Congegno, Attrito, My Own Voice, Deep Throat, A Fora De Arrastu, xKatexMoshx, per citarne alcuni, oltre ai miei gruppi per ovvie ragioni.
A dire il vero ci ho pensato più volte a far diventare HAN! la parte principale della mia vita ma non sono mai stato un grande commerciante per quanto riguarda la musica, ho sempre prodotto a gusto personale o per ragioni di amicizia con le band, non riesco a pensare al fatto se il gruppo venderà 1 o 1000 copie quindi credo che la cosa più verosimile sarà continuare con questo modus operandi e cercare di fare uscire dischi a mio avviso degni di nota, magari meno ma con una partecipazione più importante.

  • Cosa bolle in pentola per Here And Now Records? Se non sbaglio è appena uscito il nuovo disco degli Storm{o}. Qualche commento a caldo? Qualche anticipazione?

Entro giugno credo riuscirò a far uscire il prossimo split Common Enemy / Eat You Alive, Double Me / Lifes (gruppo americano che si sta ritagliando uno spazio considerevole nei live di oltre oceano), il disco dei Cioran e uno split tra Jack e Bömbatölcsér. Sono 4 produzioni che mi impegneranno abbastanza vista la mancanza di pecunia di questo periodo. Subito dopo ci sarà uno split Double Me / xHANSOLOx, gruppo powerviolence di Milano molto interessante e grandi persone. Mi stanno arrivando proposte in continuazione ma purtroppo non posso fare altro. Sto valutando con attenzione delle uscite che mi fanno venire l’acquolina ma per ora è meglio non dire nulla, non vorrei portarmi sfortuna da solo (cosa che capita spesso hahaha).

Gli Storm{o} stanno avendo critiche molto positive da siti in italiani ma anche europei e americani quindi non posso che essere felice di averli aiutati, anche se a dire il vero era ovvio che avessero certi risultati visto il gran lavoro che hanno prodotto.

 

  • A te il microfono per dire quello che vuoi. Da parte nostra non ci sarà rappresaglia. Al massimo qualche lettore o lettrice verrà a cercarti a Padova!

Rinnovo i miei ringraziamenti a te Gab e spero ci si veda prestissimo! E’ sempre un piacere.
Non dirò nulla di troppo offensivo, tanto faccio sempre cazziatoni alla gente quando li vedo di persona hahahaha.
Quindi supportate il DIY (in maniera decente ovviamente).
Un abbraccio!

INFO:

Double Me
www.facebook.com/doublemepv
http://doublemechinaski.bandcamp.com/

Eat You Alive
www.facebook.com/pages/Eat-You-Alive/136274436450834
http://eatyoualive.bandcamp.com/


Here And Now! Records

stillburns_pdhc(at)hotmail.com
www.facebook.com/HereAndNowRecords
http://hereandnowrecs.wordpress.com/

© 2023 Epidemic Records. All Rights Reserved. P.IVA/VAT 03733930980 | epidemicrecords@hotmail.com | Privacy policy | Cookie policy | Aggiorna le preferenze sui cookie